Mafiocrazia - 10/11/2008
trascrizione audio per utenti non udenti:
Buongiorno a tutti.
Finalmente, si fa per dire, riparte la commissione parlamentare antimafia. Voi sapete che è dall'inizio degli anni Sessanta che il Parlamento italiano si costituisce in commissione bicamerale antimafia per combattere la mafia, soprattutto nei suoi rapporti tra mafia e politica.
C'è una contraddizione: la politica che combatte i rapporti tra mafia e politica è come dire la mafia che combatte i rapporti fra mafia e politica.
E infatti non li ha, almeno negli ultimi quindici anni, mai combattuti; da quando, cioè, non c'è più un'opposizione forte a chi sta al governo ma ci sono, sulle questioni che contano, finte divisioni fra maggioranza e opposizione e poi una sostanziale unanimità. Infatti, come sappiamo, negli ultimi quindici anni tutte le normative serie in materia di lotta alla criminalità organizzata sono quelle che erano contenute nel papello di Totò Riina. Sono state abolite le carceri nelle isole con l'isolamento del 41bis serio, Pianosa e Asinara; sono stati di fatto aboliti i pentiti, nel senso che nell'anno 2000 destra e sinistra insieme hanno messo mano alla riforma che aveva voluto Falcone all'inizio degli anni Novanta e hanno deciso di togliere tutti i benefici che rendevano conveniente, per un mafioso, schierarsi dalla parte dello Stato tradendo la mafia. Per cui i mafiosi hanno capito l'antifona, quelli che avevano qualche intenzione di pentirsi se la sono fatta passare, quelli che si erano già pentiti si sono pentiti di essersi pentiti e hanno ritrattato.
In più sono state ridotte di molto le scorte ai magistrati e ai testimoni antimafia. E' stato svuotato dall'interno il 41bis per cui quando il cosiddetto ministro Alfano racconta che non è mai stato così efficace sa benissimo - spero per lui - di raccontare favole perché lo sanno tutti che il 41bis è diventato una specie di barzelletta da quando è stato stabilizzato per legge.
Quando voi sentite il presidente del Senato Schifani dire: "noi nella legislatura del governo Berlusconi II abbiamo stabilizzato un provvedimento che prima era provvisorio e veniva attuato dal ministro della Giustizia di sei mesi in sei mesi, abbiamo stabilizzato per sempre il 41bis", spero che anche lui - ma credo che lo sappia - sia conscio di raccontare favole. Perché il 41bis quando era provvisorio era molto più efficace che oggi quando è diventato legge definitiva. Per quale motivo?
Per un motivo molto semplice: quando un provvedimento viene rinnovato di sei mesi in sei mesi i tempi burocratici necessari per il mafioso recluso per chiedere la revoca dell'isolamento, sono talmente lunghi che di solito la risposta alla sua domanda non arriva in tempo in sei mesi, quindi quando gli rispondono c'è già stato un nuovo provvedimento semestrale, contro il quale deve di nuovo ricorrere.
I ricorsi, quindi, contro il 41bis non venivano quasi mai accolti perché non si faceva in tempo. Praticamente il 41bis durava molto a lungo ed era molto difficile revocarlo. Ora che è diventato un provvedimento che vale per sempre, preso una volta vale per sempre - o almeno fino a che non ce ne sono i presupposti - i ricorsi sono molto facili perché anche se durano 7-8 mesi ne basta uno perché la persona possa vincerlo, allora si va alla discrezionalità del magistrato singolo il quale ogni volta che riceve il ricorso deve valutare se la persona sia ancora socialmente pericolosa, collegata con l'organizzazione mafiosa. E come fai a saperlo? Come fai a sapere se una persona è potenzialmente pericolosa? Come fai a sapere se ha ancora legami dopo anni che è in carcere? Lo puoi presumere ma se non lo puoi dimostrare, spesso puoi concedere la revoca del 41bis senza alcun rischio e senza alcuna formale irregolarità.
Quindi molti detenuti mafiosi, anche stragisti, che stavano al 41bis hanno ottenuto, in buona o cattiva fede dei magistrati di sorveglianza, il trattamento carcerario normale.
Quindi adesso incontrano quando gli pare avvocati, parenti eccetera. Non raccontiamoci balle: le commissioni antimafia sono un paravento per far finta che lo Stato ancora combatte la mafia. Non sono più le commissioni antimafia degli anni Sessanta e Settanta che addirittura anticipavano il lavoro della magistratura.
La magistratura negli anni Sessanta e Settanta, soprattutto in Sicilia e a Roma in Cassazione, era quella magistratura che proclamava la non esistenza della mafia oppure scambiava la mafia per un'accozzaglia di bande che, scompostamente e senza alcun vertice, agivano per i campi.
La commissione antimafia, molto più avanzata di quella magistratura, già faceva i nomi e i cognomi dei personaggi.
Salvo Lima era citato decine di volte nelle relazioni di minoranza della commissione antimafia come referente della mafia ben prima che venisse assassinato e ben prima che nel processo Andreotti e nel processo sull'assassinio Lima i magistrati poi stabilissero nero su bianco che Lima era un noto mafioso.
Negli ultimi anni la commissione antimafia è diventata un ente inutile, anzi dannoso, proprio perché ha diffuso la sensazione che il Parlamento continuasse a occuparsi dei rapporti fra mafia e politica, mentre non ha mai avuto il coraggio di mettere le mani sul caso Dell'Utri.
Non ha mai avuto il coraggio di mettere le mani sul caso Berlusconi. Non ha mai avuto il coraggio di mettere le mani sul caso Andreotti, nemmeno dopo che la magistratura aveva già squadernato, sotto gli occhi dei commissari e del Parlamento, le carte necessarie e indispensabili per poter tirare almeno le conclusioni politiche di quei rapporti ormai accertati.
Io ricordo che, con Elio Veltri, scrivemmo il libro "L'odore dei soldi" nel 2001 con gli editori riuniti proprio perché Veltri faceva parte della commissione antimafia.
Venne da me e mi disse: "abbiamo fatto arrivare dal Tribunale di Palermo le carte del processo Dell'Utri, le perizie sui finanziamenti ambigui della Fininvest negli Settanta e Ottanta,
i rapporti sui finanziamenti delle varie finanziarie del gruppo Berlusconi.
Quando io ho chiesto di discuterne in commissione, eravamo alla fine della legislatura del centrosinistra, mi hanno tutti guardato come un matto e abbiamo votato.
Ho votato da solo per parlare del caso Dell'Utri - Berlusconi in commissione antimafia e tutti mi hanno votato contro, compresi persone oneste della sinistra come Beppe Lumia dei DS e Giovanni Russo Spena di Rifondazione".
Allora facemmo il libro.
Ora perché vi racconto tutto questo? Perché si sta reinsediando la commissione parlamentare antimafia.
Se voi andate sul sito della Camera, andate nella finestra che riguarda le commissioni, andate nelle commissioni bicamerali e trovate "Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno di mafia e sulle altre associazioni criminali anche straniere".
Poi trovate la legge istitutiva, è una legge nuova ogni volta, rispetto a quella vecchia.
Di solito ricopiata, questa volta - sono anche spiritosi - hanno voluto scrivere che questa commissione antimafia indagherà anche sui rapporti tra mafia e politica con particolare riferimento al periodo delle stragi del '92-'93. Quindi mandanti occulti, trattative fra Stato e mafia eccetera. Speriamo che sia vero. Alla voce presidente, vicepresidenti e segretari c'è il bianco, perché non hanno ancora designato il presidente.
Ci sono invece i cinquanta componenti, venticinque deputati e venticinque senatori.
Buona notizia: non ci sono pregiudicati. Ve lo dico perché nella scorsa legislatura ce n'erano due: Vito Alfredo e Paolo Cirino Pomicino. Questa volta hanno pensato di non metterceli.
In compenso abbiamo dei personaggi che forse, valutate voi, non sono proprio il non plus ultra per la commissione antimafia.
Soprattutto il presidente: pare il che il favorito alla presidenza dell'antimafia sia Beppe Pisanu.
Premetto che Beppe Pisanu è persona estremamente seria ed è uno dei migliori, o dei meno peggio a seconda della visuale, di Forza Italia. Ma più per demerito degli altri che non per merito suo!
Voi sapete che Pisanu è completamente uscito dall'orbita di Berlusconi: nessuno ne parla più.
L'avete mai più visto in televisione, l'avete mai più sentito nominare?
Eppure era il ministro dell'Interno durante le elezioni del 2006. Secondo alcuni, Enrico Deaglio, è il ministro dell'Interno che si oppone ai tentativi golpistici di broglio ventilati dal Cavaliere e per questo è protagonista di una rissa memorabile a Palazzo Grazioli.
Da allora - noi non sappiamo se è vero, Deaglio con alcuni indizi l'ha sostenuto nella sua inchiesta sui presunti brogli nel 2006 - sta di fatto che Pisanu non ha più avuto alcun incarico di prestigio ed è stato posato, anche se è rimasto in Forza Italia.
Adesso pare che, proprio per questo suo ruolo non più fidato per Berlusconi, stia diventando una figura di garanzia che piace anche all'opposizione per fare il presidente dell'antimafia.
Purtroppo, però, Pisanu non è un pivellino appena uscito dalle Università.
E' un signore nato a Sassari nel 1937.
Ha un anno in meno di Berlusconi, ne ha 71. Laureato in scienze agrarie, era nella DC - nella sinistra DC - amicissimo di Cossiga.
E' stato nella segreteria di Zaccagnini, capo della segreteria di Zaccagnini negli anni del compromesso storico.
Poi è stato sottosegretario al Tesoro e alla Difesa nei governi Forlani, Fanfani, Spadolini, Goria e Craxi.
Nel 1994 era vice capogruppo di Forza Italia alla Camera e nel 1996 è stato nominato capogruppo quando hanno cacciato Vittorio Dotti perché era fidanzato di Stefania Ariosto, che aveva il grave torto di avere parlato di Previti.
Nel 2001 ministro per la verifica del programma nel governo Berlusconi II e poi ministro dell'Interno dopo che Scajola ebbe la splendida idea di definire "rompicoglioni, avido" il povero Marco Biagi dopo l'assassinio.
Insomma, è in Parlamento da dieci legislature.
Questa è la sua undicesima.
Perché dico che forse non è l'uomo giusto al posto giusto? Perché nel 1983 era sottosegretario al Tesoro nel governo Fanfani V.
Cosa successe? Il caso Ambrosiano.
Andiamo con ordine: Pisanu è sottosegretario al Tesoro e il Tesoro ha il dovere di sorveglianza, insieme alla Banca D'Italia, sulle banche, soprattutto sull'Ambrosiano che era un'enorme banca.
Bene, lui, che avrebbe dovuto vigilare come sottosegretario al Tesoro, in realtà era amicissimo di Roberto Calvi, il bancarottiere, e di tutti gli uomini che gli avevano dato una mano a fare bancarotta, a cominciare da Flavio Carboni.
Flavio Carboni non era coinvolto tanto negli aspetti finanziari del caso Ambrosiano quanto piuttosto nella fuga di Calvi in Svizzera e poi in Inghilterra, tant'è che è stato addirittura imputato per l'omicidio Calvi, assolto in primo grado ma adesso credo ci sarà il processo di appello.
Insieme a Licio Gelli, ad esponenti della banda della Magliana, un bel giro.
Pisanu ci andava in barca, in Sardegna con Flavio Carboni, e sulla barca - che si chiamava la "Punto Rosso", 22 metri - c'era anche un omino: il nostro presidente del Consiglio attuale, Berlusconi.
Sempre sulla barca, in Costa Smeralda.
A un certo punto condannano Calvi per reati valutari, lo mettono in libertà provvisoria.
Va anche Calvi in barca, dopo essere stato condannato in primo grado, arrestato e messo in libertà provvisoria, va in barca pure lui con Pisanu e il resto della compagnia.
Poi nel 1982 arrestano Carboni per la fuga di Calvi, che poi è stato trovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri di Londra; Carboni viene arrestato e Pisanu viene interrogato sulle sue frequentazioni con Carboni e risponde al magistrato Pierluigi Dell'Osso: "incontravo Carboni perché era un interlocutore valido per le forze politiche richiamantisi all'ispirazione cattolica".
Carboni era un'anima pia: parlavano di teologia, probabilmente, in barca nei giorni del crack Ambrosiano.
Carboni, aggiunge Pisanu riuscendo a rimanere serio, "mi disse che Berlusconi aveva interesse a espandere Canale5 in Sardegna, tal che lo stesso Carboni si stava interessando per rilevare, a tal fine, la più importante rete televisiva sarda, Videolina, e mi disse di essere in affari col signor Berlusconi anche a riguardo di un grosso progetto edilizio denominato "Olbia 2"".
Era quando Berlusconi e Carboni volevano rovesciare una colata di cemento sulla costa Smeralda.
Questo pio sodalizio si estende poi al Banco Ambrosiano perché, come vi ho detto, il sottosegretario al Tesoro, anziché vigilare su quello che stava facendo Calvi, già condannato per reati valutari, incontra Calvi quattro volte, in quei giorni.
Subito dopo viene chiamato a rispondere alla Camera da un'interrogazione parlamentare delle opposizioni che, allarmate per il crack dell'Ambrosiano, del quale già si parla anche se non è stato ancora ufficializzato, chiedono notizie al governo, al sottosegretario al Tesoro.
Pisanu, l'8 giugno del 1982, risponde alla Camera. Già all'epoca c'era un enorme buco, c'era il buco del banco Andino, affiliato al Banco Ambrosiano, che stava rischiando di trascinare anche l'Ambrosiano nel crack.
Ma Pisanu rassicura: niente paura: è tutto sotto controllo, nessun allarme. Dice: "le indagini condotte all'estero sull'Ambrosiano non hanno dato alcun esito".
Non tanti giorni dopo, un giorno dopo, il 9 giugno Pisanu va di nuovo a cena con Flavio Carboni.
Un altro giorno dopo, il 10 giugno, Calvi scappa dall'Italia per finire, come sappiamo, sotto il Ponte dei Frati Neri, appeso.
Nove giorni dopo l'uscita di Pisanu in Parlamento - tutto sotto controllo, nessun problema per l'Ambrosiano - il governo suo, Fanfani, mette l'Ambrosiano in insolvenza.
Lo dichiara insolvente e manda sul lastrico migliaia di risparmiatori, che perdono tutto quello che avevano.
Poi, sia l'Ambrosiano, sia l'Andino fanno la loro regolare bancarotta.
La commissione P2, presieduta da Tina Anselmi, convoca Pisanu perché Angelo Rizzoli, editore, all'epoca proprietario del Corriere della Sera, P2, poi coinvolto in un crack, anche lui arrestato, racconta: "a proposito del Banco Andino, Calvi disse a me e a Tassandin - l'uomo della P2 al vertice del Corriere della Sera - che il discorso dell'onorevole Pisanu in Parlamento l'aveva fatto fare lui - Calvi. Qualcuno mi aveva detto che per quel discorso Pisanu aveva preso 800 milioni da Flavio Carboni".
Quest'accusa, che poi verrà riesumata anche dal portaborse di Calvi, Pellicani, non ha mai trovato conferma, quindi possiamo ritenerla falsa o non provata.
Ma il problema è politico: Pisanu è il signore che ha messo la faccia, è andato in Parlamento a dire che il Banco Ambrosiano era una meraviglia mentre era alla vigilia del crack.
Il tutto a causa dei suoi conflitti di interessi, cioè dei suoi rapporti con Carboni, con Calvi e con Berlusconi.
In commissione P2 si scatenano le opposizioni: i più accesi sono Teodori, dei Radicali, e Tremaglia, del Movimento Sociale, che ne dicono di tutti i colori di Pisanu.
Se volete trovate in "Se li conosci li eviti", la biografia di quei giorni terrificanti, tant'è che urlano "dimissioni, dimissioni, dimissioni!" e alla fine, il 21 gennaio del 1983, Pisanu si dimette da sottosegretario al Tesoro.
Poi rientrerà in un altro governo e verrà riciclato da Forza Italia, perché sapete che in Italia non si butta via niente!
Lo ritroviamo, Pisanu - ve lo racconto di nuovo il suo possibile ruolo di presidente della commissione antimafia - nel 2004, 10 gennaio, in una telefonata.
Non è lui al telefono: al telefono ci sono Berlusconi, presidente del Consiglio, e Cuffaro, all'epoca governatore della Sicilia per il centrodestra.
Cuffaro, sapete, era preoccupato perché c'era un'indagine per favoreggiamento alla mafia da parte della Procura di Palermo, Berlusconi lo rassicura e gli dice: "io ho saputo qui, la ragione perché ti telefono, il ministro dell'Interno mi ha parlato e mi ha detto che tutta la... è sotto controllo, è tutto sotto controllo".
Chi era ministro degli Interni in quel periodo? Pisanu.
A che titolo Pisanu sapeva notizie o controllava notizie su un'indagine segreta della magistratura a Palermo, un'indagine di mafia che coinvolgeva anche il governatore?
E a che titolo informava Berlusconi di queste eventuali notizie segrete di cui aveva saputo?
E a che titolo Berlusconi informava Cuffaro?
C'è, per caso, un reato di favoreggiamento in questo comportamento? Lo domando perché Cuffaro è stato condannato per avere avvertito dei mafiosi su notizie riservate su indagini in corso.
Se fosse vero quello che dice Berlusconi al telefono, forse ci sarebbe qualcosa di illecito anche nel comportamento di un ministro dell'Interno che si procura notizie su un'indagine segreta, che le rivela al presidente del Consiglio, che le rivela all'interessato, cioè all'indagato, cioè a Totò Cuffaro.
Perché non sono stati chiamati a risponderne penalmente? Perché in quel periodo la procura di Palermo adottava una linea morbida nei confronti dei politici.
Pisanu fu sentito come testimone, Berlusconi non fu nemmeno sentito.
La procura, presieduta da Piero Grasso, chiese e ottenne la distruzione di quei nastri, anziché mandarli al Parlamento per ottenere l'autorizzazione a utilizzarli per valutare eventuali reati da parte di Berlusconi e Pisanu.
Tutti da dimostrare, naturalmente, ma la telefonata è quanto mai inquietante, soprattutto perché Cuffaro non si è mai saputo da chi sapesse le notizie riservate che poi passava ai mafiosi.
Qui abbiamo un piccolo indizio: "il ministro dell'Interno mi ha parlato, e mi ha detto che tutta la... è tutto sotto controllo, tutto sotto controllo".
Perché dico questo? Perché è evidente che una commissione parlamentare antimafia seria, che volesse occuparsi dei rapporti mafia-politica, potrebbe per esempio cominciare dal caso Cuffaro.
E nel caso Cuffaro domandarsi se c'erano deviazioni istituzionali.
E magari convocare Berlusconi e Pisanu.
Ma se il presidente dell'antimafia fosse Pisanu, potrebbe convocare se stesso? Si, dovrebbe guardarsi allo specchio e farsi le domande e darsi le risposte.
Passate parola!
Good morning everyone.Finally, so to speak, he started a parliamentary anti-Mafia commission. You know that is the beginning of the sixties the Italian Parliament is bicameral in anti-mafia commission to combat the mafia, especially in its relations between the Mafia and politics.There is a contradiction in policy that fights the relationship between mafia and politics is like saying the mob that fights the relationship between mafia and politics.And in fact he has not, at least in the last fifteen years, never fought, since, that is, there is strong opposition to those who are in government but there are issues that count, false divisions between majority and opposition and then a substantial unanimity. In fact, as we know, in the last fifteen years all the rules set in the fight against organized crime are those that were contained in Papello of Toto Riina. Prisons have been abolished in the islands with the isolation of 41a seriously Pianosa Asinara, were in fact abolished the repentant, in the sense that in 2000 they put together the right and left hand that he wanted to reform the beginning Falcone nineties and decided to remove all the benefits that makes it convenient for a mobster, on the side of betraying the state mafia. So the mafia have understood the hint, those who had some intention to repent if they are passed, those who had repented already repented and regretted that he had recanted.
In more have been greatly reduced stocks at the Anti-Mafia prosecutors and witnesses. It 'been emptied from the 41a so that when the so-called minister Alfano said that has never been so effective knows - I hope for him - to tell stories because everyone knows that 41a has become a kind of joke since was stabilized by law.
When you hear the chairman of the Senate Schifani said: "We in the legislature of the second Berlusconi government have stabilized a measure was temporary and was first implemented by the Ministry of Justice to six months in six months, we have stabilized 41a forever", I hope too - but I think he knows it - is conscious of telling stories. Why when 41a was provisional was much more effective today when it finally became law. Why?
For one simple reason: When an order is renewed for six months in six months the time needed for the bureaucratic mafia inmate to request the lifting of isolation, are so long that usually the answer to your question does not arrive on time in six months, and then respond when there is already a new six-month measure, against which must again have recourse.The appeals, therefore, against 41a were not accepted because it is almost never made it in time. Practically 41a lasted very long and it was very difficult to withdraw. Now that has become a measure that is forever, is taken once forever - or at least until there are conditions - the applications are very easy because even if they last 7-8 months because it only takes one person to win, then you go to the individual discretion of the judge that every time it receives the application must still determine whether the person is socially dangerous, linked with the mafia organization. And how do you know? How do you know if a person is potentially dangerous? How do you know if he still ties after years in prison? I assume you can but if you can not show, you can often grant the withdrawal of 41a without risk and without any formal irregularities.So many inmates mafia, even stragista, which were obtained at 41a, in good or bad faith of the judges of surveillance, treatment normal prison.So now when he seems to meet lawyers, relatives and so on. Not raccontiamoci bales: the anti-Mafia commission are a smokescreen to pretend that the state still fighting the Mafia. No longer are anti-Mafia commission of the sixties and seventies that even anticipated the work of the judiciary.The judiciary in the sixties and seventies, especially in Sicily and Rome to the Supreme Court, the judiciary was not proclaiming the existence of the mafia or the mob mistook for a bunch of bands, split and no top, acting on the fields.The anti-Mafia commission, much more advanced than the judiciary, already made the full names of the characters.
Salvo Lima was quoted dozens of times in the minority reports of the Anti-Mafia Commission of the Mafia as a reference well before he was assassinated, and well before that in the process and Andreotti in the murder trial judges then sets Lima black and white that Lima was a notorious mafia .
In recent years the anti-Mafia commission has become an institution useless, even harmful, because the feeling was widespread that Parliament would continue to deal with the relationship between mafia and politics, but never had the courage to get my hands on the case Dell'Utri .
He never had the courage to get my hands on the case Berlusconi. He never had the courage to put his hands on the Andreotti case, even after the courts had already Squaderno, under the eyes of the commissioners and the Parliament, the cards are necessary and essential to at least draw the political conclusions of those relationships already established.I remember that, Elio Veltri, we wrote the book "The Smell of Money" in 2001, meeting with publishers because Veltri was part of the anti-Mafia commission.He came to me and said: "We did reach the Court of Palermo cards Dell'Utri process, expertise on financing of Fininvest ambiguous in the seventies and eighties,reports on the funding of the various financial group Berlusconi.When I asked to discuss it in committee, we were at the end of the term of the center, I have looked at all like crazy and we voted.I voted alone to talk about the case Dell'Utri - Berlusconi in anti-mafia committee, and all I voted against, including the honest people left as Beppe Lumia DS and Giovanni Russo Spena of the PRC. "
Then we did the book.
Now I'll tell you why all this? Why is re-establishing the anti-Mafia parliamentary commission.
If you go to the website of the House, go to the window that covers the fees, go to the bicameral committee and find "Parliamentary Commission of Inquiry into the phenomenon of the mafia and other criminal groups also foreign."Then he found the law setting, is a new law every time, compared to the old one.Usually copied, this time - they are also witty - wanted to write that this anti-Mafia commission will also investigate the relationship between mafia and politics with particular reference to the period of the massacres of '92-'93. So hidden principals, negotiations between the state and mafia and so on. We hope it's true. Under the heading president, vice president and secretary is white, because they have not yet appointed a chairman.There are fifty members, twenty-five members and twenty-five senators.Good news: there are not affected. I tell you this because in the last Parliament there were two: Vito Alfredo and Paolo Cirino Pomicino. This time they decided not to put them.On the other hand we have people that maybe you evaluated, not just the non plus ultra for the anti-Mafia commission.Above all, the president who seems to be the favorite for the presidency antimafia Beppe PisanuBeppe Pisanu start by saying that person is extremely serious and is one of the best, or least bad, depending on the visual force of Italy. But more demerit for other than for its on!You know that Pisanu is completely out of orbit Berlusconi: nobody talks about it anymore.Have you ever seen on television, you've never heard of it?Yet he was Interior Minister during the 2006 elections. According to some, Enrico Deaglio, is the Interior Minister who is opposed to the coup attempt of fraud ventilated by Knight and this is leading to a memorable brawl at Palazzo Grazioli.Since then - we do not know if it is true, with some indications that the Deaglio argued in its inquiry into alleged electoral fraud in 2006 - the fact is that Pisanu has not had any position of prestige and has been laid, although it remained in Forza Italy.Now it seems that, for this role is no longer trusted to Berlusconi, is becoming a figure of guarantee that the opposition also like to make the president antimafia.Unfortunately, Pisanu is not a PIVELLINA just released by the University.It 'a gentleman born in Sassari in 1937.He has one year less than Berlusconi, has 71. He graduated in agricultural science, was in the DC - DC in the left - a close friend of Cossiga.It 'was in the secretariat of Zaccagnini, head of the secretariat of Zaccagnini years of the historic compromise.He was then Secretary to the Treasury and Defense in government Forlani, Fanfani, Spadolini, Goria and Craxi.In 1994 he was deputy leader of Forza Italy in the House and in 1996 he was appointed team leader when they kicked Vittorio Dotti boyfriend because he was of Stefania Ariosto, who had a serious wrong to have spoken to Previti.In 2001, Minister for the verification of the program in the second Berlusconi government, then interior minister after Scajola had the splendid idea of having "pain in the ass, greedy" the poor after the murder of Marco Biagi.In short, it is in Parliament for ten terms of office.This is the eleventh.Why do I say that maybe is not the right man at the right place? Why in 1983 was secretary to the Treasury in the government of Fanfani V.What happened? The Ambrosiano case.First things first: Pisanu is Secretary to the Treasury and the Treasury has the duty to supervise, along with the Bank of Italy, on the banks, especially sull'Ambrosiano that was a huge bank.Well, he who should have supervised as Secretary to the Treasury, was in fact a close friend of Roberto Calvi, the bankrupt, and all the men who had given him a hand to go bankrupt, beginning with Flavio Carboni.Flavio Carboni was not involved in both the financial aspects of the Ambrosiano case but rather in the escape of Calvi in Switzerland and then England, and in fact has even been charged with Calvi's murder, acquitted at first instance but now I think there will be a process appeal.Along with Licio Gelli, to members of the band's Magliana, a nice ride.Pisanu went there by boat in Sardinia with Flavio Carboni, and on the boat - named the "Red Dot", 22 meters - there was also a man: our current Prime Minister, Berlusconi.Also on the boat, the Costa Smeralda.At one point condemned for crimes Calvi currency, the Bail.Calvi also goes by boat, after being convicted of first degree, arrested and bailed, boating Pisanu well with him and the rest of the company.Then in 1982 Carboni to stop the flight of Calvi, who later was found hanged under the bridge of the Friars Blacks in London; Carboni Pisanu is arrested and being questioned about his visits with Carboni Pierluigi.Dell'Osso and responds to the magistrate: "I met Carboni because it was a valid interlocutor for political inspiration richiamantisi Catholic. "Carboni was a pious soul: they spoke of theology, probably by boat in the days of crack Ambrosiano.Carboni, adds Pisanu managing to remain serious, "Berlusconi told me that Channel 5 had an interest in expanding in Sardinia, so that the same Carboni was interesting to note, to this end, the most important television network Sardinian Videolina, and told me to be in business with Mr. Berlusconi also about a large housing project called "Olbia 2". "Berlusconi and Carboni was when they wanted to overthrow a layer of cement on the Emerald Coast.This pious association also goes to the Banco Ambrosiano, because, as I said, the Secretary of the Treasury, rather than watch over what he was doing Calvi, already convicted of crimes currency, Calvi met four times in those days.Soon after he was asked to respond to the House by a parliamentary oppositions that, alarmed at the crack of ragweed, which is already talk even if it is not official yet, ask about the government, the Secretary to the Treasury.Pisanu, 8 June 1982, addresses the House. Even back then there was a huge hole, there was a hole in the Andean counter-affiliated Banco Ambrosiano, who was also threatening to drag the crack in the Ambrosiano.But Pisanu reassuring: do not worry: everything is under control, no alarm. He says: "The investigations carried out abroad sull'Ambrosiano have brought no result."Not many days later, a day later, on June 9 Pisanu goes back to dinner with Flavio Carboni.Another day, June 10, Calvi beat Italy to finish, as we know, under the Ponte dei Frati Blacks hanging.Nine days after the release of Pisanu in Parliament - all under control, no problem for the Ambrosiano - the government's, Fanfani, puts in the Ambrosiano bankruptcy.This was declared insolvent on the streets and send thousands of savers who lost everything they had.Then, both the Ambrosiano, and the Andino make their regular bankruptcy.P2 The committee, chaired by Tina Anselmi, Pisanu convene because Angelo Rizzoli, editor, then owner of the Corriere della Sera, P2, then involved in a crack, also arrested, said: "About Banco Andino, Calvi said to Tassandin and me - the man of P2 at the top of the Corriere della Sera - which Mr Pisanu's speech in Parliament he had done to him - Calvi. Someone told me that this speech Pisanu had taken 800 million by Flavio Carboni ".This accusation, which will then be resurrected also from the racks of Calvi, Pelicans, has never been confirmed, so we deemed to be false or unproven.But the problem is political: Pisanu is the man who put his face, went to Parliament to say that Banco Ambrosiano was a surprise while he was on the eve of the crack.All because of his conflict of interest, namely its relationship with carbon, with Calvi and Berlusconi.In P2 Committee unleashed the opposition: the strongest are Teodori, Radicals, and Tremaglia, Social Movement, which say all sorts of Pisanu.If you want to find in "If you know avoid them," the biography of those terrifying days, so much shouting "resign, resign, resign!" and finally, 21 January 1983, Pisanu resigned as Secretary to the Treasury.Then he will return to another government will be recycled by Forza Italy, because you know that in Italy you do not throw anything away!We find, Pisanu - I tell you again its possible role as Chairman of the mafia - in 2004, January 10, in a phone call.It is not him on the phone: the phone there Berlusconi, prime minister, and Cuffaro, then Governor of Sicily for the center.Cuffaro, you know, he was worried because there was an investigation by conspiring with the Mafia in Palermo and, Berlusconi reassures him and tells him: "I have learned here, the reason why I call you, the interior minister to me talked and he told me ... that all is under control, everything is under control. "Who was Interior Minister at that time? Pisanu.A title that could Pisanu controlled news or news about the secret investigation of the judiciary in Palermo, an investigation of the Mafia which also involved the governor?And that title Berlusconi informed of any such secret information which he had known?And the basis on which informed Cuffaro Berlusconi?There, by chance, a crime of aiding and abetting in this behavior? I wonder why Cuffaro was convicted of having informed the Mafia on confidential information about ongoing investigations.If it were true that Berlusconi said on the phone, maybe there would be something which is forbidden even in the conduct of a Minister who acquires secret information about an investigation that reveals the Prime Minister, who reveals to the person that is suspect, ie Totò Cuffaro.Why were they not held accountable under criminal law? Because at that time the prosecutor in Palermo took a soft line towards policy makers.Pisanu was heard as a witness, Berlusconi was not even heard.The prosecution, led by Piero Grasso, sought and obtained the destruction of those tapes, rather than send them to Parliament to obtain permission to use them to investigate any crimes by Berlusconi and Pisanu.All to prove, of course, but the call was very disturbing, particularly because Cuffaro was never heard from those who know the confidential information then passed to the Mafia.Here we have a small clue: "Interior Minister has spoken to me and told me that the whole ... everything is under control, everything is under control."Why do I say this? Because it is evident that a serious anti-mafia committee, which would look into reports of mafia-politics, for example, could begin by the case Cuffaro.And in case you were wondering if Cuffaro institutional corruption.And maybe call Berlusconi and Pisanu.But if the president had antimafia Pisanu, could convene itself? Yes, it should look in the mirror and take questions and give answers.Spread the word!
Nessun commento:
Posta un commento